Paura in Abruzzo: l’attentatore di Bruxelles aveva contatti anche qui. Ecco cosa si sa

I contatti dell’attentatore di Bruxelles si spingevano fino a Teramo, a rivelarlo le indagini dei Ros dei carabinieri e della Digos. La rete di contatti del tunisino attraversa praticamente tutta l’Italia.

16 ottobre 2023, una giornata di terrore ancora impressa nella memoria di chi l’ha vissuta direttamente e di chi l’ha vista e ascoltata dai racconti dei media. La paura del terrorismo è sempre alta come lo è l’attenzione degli investigatori e delle forze antiterrorismo che cercano di prevenire eventi del genere.

soldato, azione antiterrorismo
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L’Italia è tra i paesi più virtuosi da questo punto di vista, grazie a una rete di varie forze messe in campo che collaborano tra di loro in grado di garantire la massima sicurezza. E ancora più meticolosità nella prevenzione al terrorismo c’è da quella terribile data che vide scorrere sangue nella capitale belga.

Attentatore di Bruxelles: contatti anche in Abruzzo

Il 16 ottobre 2023, il tunisino Abdessalem Lassoued fece fuoco sulla folla provocando due vittime e numerosi feriti. Quel giorno, due cittadini svedesi persero la vita, erano a Bruxelles per assistere alla partita Belgio-Svezia. Lo stesso attentatore morì, sotto i colpi della polizia che lo braccò e lo raggiunse dopo un intenso inseguimento.

fiori per vittime terrorismo
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Stando alle indagini dei Ros dei carabinieri e della Digos, l’attentatore di Bruxelles aveva una rete di contatti capillare che attraversava quasi tutta l’Italia. Sono partite dunque le perquisizioni all’indirizzo delle persone che facevano parte della sua rete di amicizie sui social network. I profili social di questi individui conterrebbero tutti dei contenuti di matrice estremista religiosa, cosa che fa pensare che Lassoued avrebbe potuto agire facilmente anche sul territorio italiano.

Il procuratore distrettuale di Bologna Giuseppe Amato e dal pm Stefano Dambruoso della dda di Bologna hanno disposto le perquisizioni all’indirizzo di diciotto persone, tutte provenienti dal Nordafrica. Costoro abitavano nelle province di Bologna, Brescia, Como, Fermo, Ferrara, Lecco, Macerata, Teramo, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trento e Udine.

Anche Teramo, dunque, fa parte delle zone in cui si estendeva la rete di contatti dell’attentatore di Bruxelles che fortunatamente è stato fermato prima che potesse agire anche in Italia. Lassoued, infatti, visse in Italia dal 2012 al 2016, periodo in cui probabilmente costruì questa fitta rete.

Altre persone sarebbero coinvolte, per alcune di queste è stata disposta l’espulsione, su altri invece si continua a indagare per capire fino a che punto Lassoued avesse stretto la sua influenza sul suolo italico.

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