L’impresa Colangelo con due grossi mezzi meccanici dotati di imponenti tenaglie sta riducendo in un cumulo di macerie il primo fabbricato, quello più a sud. Parte dei materiali potrà essere recuperata, come ferro e plastica perché riciclabili. Per adesso sono 5 gli edifici da demolire, uno dei quali, per la verità, da circa un anno e mezzo sta implodendo lentamente su se stesso.
A giorni l’elenco dovrebbe essere arricchito anche con l’inserimento dell’albergo Colle del Mare, l’ultimo ad essere stato evacuato circa un anno fa. La struttura è quella che presenta meno lesioni, ma lo smottamento sottostante è impressionante e da un momento all’altro potrebbe mettere a rischio la stabilità dell’albergo.
Per gli interventi di demolizione i proprietari dei 5 fabbricati hanno già ottenuto un risarcimento del danno subito che comunque non è stato sufficiente a ripagare l’intero valore dell’immobile. Anche perché si tratta di villini costruiti su una quinta collinare con veduta panoramica. Il problema è che quelle strutture in quella zona soggetta a paleofrana non avrebbero mai dovute essere realizzate.
Ci sono, insomma, responsabilità a monte per aver rilasciato autorizzazioni e permessi a costruire in un punto che invece avrebbe dovuto essere preservato e non soggetto a interventi urbanistici. Un aspetto che fu sottolineato dall’allora responsabile della Protezione Civile Franco Gabrielli durante un sopralluogo a Contrada Marina.
La ditta Colangelo proseguirà con gli interventi di demolizione per almeno un mese, sino a ridosso delle ferie di Ferragosto. Su quell’area non potrà mai più essere costruito.