“Riteniamo, infatti, che – spiega il presidente Co.N.Al.Pa. di Giulianova, Antonmario Gioculano – la sola analisi visiva V.T.A. (valida su moltissime specie) non sia sufficiente per determinare la stabilità degli alberi (in particolare dei pini) e la potenziale situazione di pericolo o incolumità, per le persone e le cose, che potrebbe, conseguentemente, crearsi. L’opinione dei nostri tecnici, infatti, è che l’esame strumentale più indicato sia la prova di trazione controllata (pulling test), necessaria per valutare appieno la risposta dell’apparato radicale alle sollecitazioni poiché riproduce l’azione del vento, magari associata alla possibilità di eseguire indagini in quota (tree climbing) per analizzare le branche. Siamo stati contattati, nelle scorse settimane, da un gruppo di residenti della zona che ci aveva segnalato l’esecuzione del primo taglio e inviato alcune immagini relative alla situazione degli alberi interessati dal taglio (tutti contrassegnati) e, condividendo l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio verde, abbiamo fornito qualche indicazione di carattere tecnico”.
“Considerando – aggiunge – il valore paesaggistico e monumentale di queste essenze, è indispensabile porre in essere tutte le azioni finalizzate determinare il reale stato di salute delle stesse e garantire, nel contempo, la sicurezza delle persone. Vogliamo, inoltre, di formulare qualche breve considerazione sulla intempestività dell’azione segnalataci e sulle principali conseguenze che le operazioni di taglio, effettuate in questo periodo della stagione, possono
generare: l’eliminazione delle essenze creerebbe un vuoto incolmabile e un danno al paesaggio; ridurrebbe, sensibilmente, l’ombreggiamento nella canicola estiva; genererebbe il crollo dei servizi ecosistemici (ciclo delle acque, ciclo componenti gassose CO2/O2, equilibrio delle specie animali, solo per citarne alcuni); in questo periodo e sino alla fine dell’estate è praticamente impossibile piantumare alberi (rischio sopravvivenza rappresentato dalla calura estiva); assenza di programmazione degli interventi di manutenzione e messa a dimora da parte degli enti locali. Le operazioni di taglio, ovviamente, possono rientrare (ove sussistano situazioni di pericolo e di patologie dell’albero) nell’ ordinaria manutenzione del verde pubblico e sono effettuate, previa esecuzione di indagini specifiche e relazioni tecniche, da aziende specializzate su precise direttive dirigenziali dell’ente locale”.
“E’ opportuno, vista l’importanza del verde pubblico per l’intera collettività, che gli enti locali e il mondo associativo e delle organizzazioni no-profit stringano un rapporto caratterizzato da informazione trasparente e dialogo costante”, conclude Gioculano.