Sostanzialmente dopo i duri giorni legati al lockdown che hanno comportato la chiusura dello sportello non c’è stata una riapertura completa dello stesso, Poste Italiane ha stabilito, infatti, l’operatività dello sportello a giorni alterni. Una decisione che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Montefino considerano ingiusta e irrispettosa delle esigenze dei cittadini, anche in considerazione del fatto che nel piccolo centro del teramano non ci sono banche e che nei tre giorni di apertura si formano code con ulteriore aggravio della possibilità di nuovi contagi da Covid-19.
Preoccupazioni queste espresse dal Sindaco a Poste Italiane attraverso una lettera inviata il 17 giugno 2020. La risposta, arrivata dopo circa 10 giorni, non lascia spazio a dubbi: la riapertura negli stessi giorni e orari pre-lockdown, almeno per ora, non ci sarà. “Per quanto riguarda il bacino servito dall’Ufficio di Montefino, – si legge nella nota di Poste Italiane – razionalizzato, di cui Lei chiede l’aumento dell’offerta, dal monitoraggio effettuato non sono emerse criticità. Preme sottolineare che la soluzione adottata non riveste carattere definitivo e che l’azienda, a seguito della Sua richiesta, proseguirà con un costante monitoraggio al fine di valutare la data definitiva di aumento dell’offerta degli Uffici Postali de quo”. Le criticità però ci sono. A dimostrarlo le code che si formano nei tre giorni di apertura.
“Già in passato ho dovuto ricorrere a questa forma di protesta – commenta Piccari – chi più di un sindaco che raccoglie quotidianamente le lamentele e le preoccupazioni dei cittadini può monitorare lo stato dei fatti? Nel nostro comune non c’è neppure uno sportello automatico Postamat, per il quale ho fatto richiesta. Non ci sono banche e i servizi online non attecchiscono molto sulle persone anziane, la maggior parte dei miei concittadini. Persone che per spostarsi nei comuni limitrofi devono farsi accompagnare con enormi difficoltà e disagi. Il mio gesto è anche frutto dell’esasperazione legata alla necessità di tutelare le aree interne, evitando, attraverso i servizi, l’ulteriore spopolamento e il senso di abbandono che troppo spesso pervade i cittadini.
Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza del Covid-19, come paziente, come medico e come Sindaco. Evitare assembramenti è una delle regole chiave, Poste Italiane non ci aiuta con una apertura così limitata. Chiediamo di essere ascoltati e di far prevalere i diritti dei miei concittadini, soprattutto gli anziani, rispetto a ragioni prettamente economiche”.
Aggiornamento. E’ terminata alle ore 14,20 di oggi, 14 agosto 2020, l’occupazione da parte del Sindaco di Montefino, Ernesto Piccari, dell’ufficio postale del paese per protestare e manifestare il malcontento della sua comunità alla luce delle decisioni prese da Poste Italiane circa la riduzione dell’orario di funzionamento dello sportello in paese.
Dopo l’intervento dei Carabinieri di Cellino Attanasio, i quali hanno constatato la modalità pacifica del gesto e accertato che in nessun modo è stata causata interruzione di pubblico servizio, il primo cittadino e gli altri amministratori comunali presenti, hanno lasciato l’ufficio postale in attesa di un riscontro da parte di Poste Italiane. Sostanzialmente dopo i duri giorni legati al lockdown che hanno comportato la chiusura dello sportello non c’è stata una riapertura completa dello stesso, Poste Italiane ha stabilito, infatti, l’operatività dello sportello a giorni alterni.
Una decisione che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Montefino considerano ingiusta e irrispettosa delle esigenze dei cittadini, anche in considerazione del fatto che nel piccolo centro del teramano non ci sono banche e che nei tre giorni di apertura si formano code con ulteriore aggravio della possibilità di nuovi contagi da Covid-19. “La nostra protesta è stata finalizzata a far emergere a gran voce le nostre problematiche – commenta Piccari – ovviamente restiamo in attesa di un riscontro da parte di Poste Italiane altrimenti nei prossimi giorni proseguiremo con questa forma di protesta”.