Il 59% delle domande (34.988) è stato inoltrato dagli istituti sindacali di patronato, mentre nel 41% dei casi (per un totale di 24.616 domande) sono stati i cittadini a provvedere autonomamente all’invio tramite i canali dedicati. In Abruzzo si stima abbiano diritto alla misura (che da marzo sostituisce detrazioni per figli a carico ed assegni familiari percepiti fino ad oggi in busta paga) complessivamente 135mila famiglie: all’appello, quindi, mancano almeno altrettante domande rispetto a quelle fatte. Domande che dovranno pervenire all’Istituto, per il tramite dei Patronati o direttamente dai cittadini, entro il 30 giugno, termine ultimo oltre il quale non sarà più possibile chiedere gli arretrati.
Sempre entro il 30 giugno, insieme alla domanda, è utile produrre il modello ISEE che consente di beneficiare di una serie di maggiorazioni sull’importo dell’assegno. Chi ha un’ISEE inferiore a 15.000€ avrà diritto ad un importo base di 175 € mensili per ciascun figlio fino a 18 anni (85€ per i figli dai 18 ai 21 anni) oltre ad altre maggiorazioni in caso di presenza di figli disabili o famiglie numerose. Importi che varieranno con il variare del reddito ISEE. Nel caso in cui si decidesse di non presentare il modello ISEE, potrà comunque essere richiesto l’assegno unico, ma in questo caso sarà riconosciuto l’importo minimo per ciascun figlio pari a 50€ (25€ per i figli maggiorenni fino a 21 anni).
Nelle prossime settimane, l’INPS, con una procedura centralizzata, si è impegnata a mettere in pagamento tramite bonifico bancario che sarà accreditato direttamente sul conto del richiedente, gli assegni unici le cui domande sono state inviate entro il 28 febbraio. Sarà cura del Patronato INCA CGIL e delle CGIL tutta, monitorare l’andamento e la correttezza dei pagamenti, in un’ottica di collaborazione con l’Istituto e di garanzia del rispetto dei diritti di cittadine e cittadini.