I Dem parlano di una prima bozza, in loro possesso, quella del 2020, che però al momento sarebbe superata.
“La novità dei comparti turistici misti, tra residenziale e turistico”, si legge in una nota, andrebbe spiegata meglio perché, ci dispiace ma la giustificazione dell’assessore, con cui motiva tale virata nelle scelte strategiche del PRG con appartamenti da 45 metri e hotel a tutto spiano a causa della forte richiesta di soggiorni per le vacanze estive, non ci soddisfa per nulla.
Un piano regolatore generale deve contenere risposte ed uno sviluppo armonioso ed equilibrato per l’intera comunità martinsicurese e villarosana e non idee confuse.
Allora accettiamo l’invito a partecipare più attivamente e a dare suggerimenti; accettiamo l’invito e chiediamo all’amministrazione di incontrare pubblicamente tutte le forze politiche, i tecnici che hanno redatto o stanno redigendo il PRG e quindi anche i cittadini comuni non proprietari, commercianti ed altri che magari hanno il semplice interesse di capire come evolverà, se evolverà, il paese in cui vivono e magari sono nati”.
Le domande
1) Che cosa ha previsto l’amministrazione in carica da oltre 6 anni oltre la bonifica per l’area in cui sorge la Veco? Quando parla di riqualificazione Veco cosa intende?
2) Quale è il progetto che riduce lo “strappo tra campagna e mare, riunendo la costa alla collina” di Martinsicuro e Villa Rosa?
3) Cosa si intende per “Recupero e sviluppo di aree produttive ed attività occupazionali” visto che non ci sono in atto politiche che promuovono né l’incremento industriale, né quello artigianale?
4) Quanto costa e come si coprono i costi di urbanizzazione delle aree oggetto principale del PRG?
5) Su quale tratto di spiaggia accogliamo le migliaia di turisti che chiedono case visto il grave stato di erosione che ha colpito e colpisce la costa di Martinsicuro, soprattutto a sud di Villa Rosa?
Provi l’amministrazione ad immaginare quell’area a nord del paese riorganizzata inglobando nella riorganizzazione anche l’area già di proprietà del comune destinata un tempo alla fitodepurazione e oggi in assoluto stato di abbandono.
Ci fa piacere sapere che vi è l’idea di un parco e ci piace immaginare quell’area attrezzata e resa fruibile anche unitamente ad un porto che sia possibile definire tale e che renderebbe la nostra cittadina sicuro riferimento per un turismo di qualità ma anche con risvolti occupazionali non indifferenti. Prima, però, ci piacerebbe sapere come risolvere il problema depuratore e con esso vedere un progetto che provi a riordinare il porto.