E così nei confronti di un uomo di 45 anni di Martinsicuro, è scattato il divieto di avvicinamento alla figlia minorenne, e di non comunicare con qualsiasi mezzo e di restare ad una distanza di almeno 500 metri.
E’ questo il provvedimento cautelare applicato nei confronti di un uomo di Martinsicuro, definito non a caso padre-padrone. La misura interdittiva del divieto di avvicinamento, firmata dal gip del tribunale di Teramo (Marco Procaccini su richiesta del pm Enrica Medori) è stato eseguito nelle ultime ore dai carabinieri della stazione di Martinsicuro che sulla vicenda avevano rimesso, in procura, una dettagliata informativa. L’uomo è al momento indagato per maltrattamenti in famiglia.
L’indagine. Tutta l’inchiesta è partita dalla denuncia della giovane ragazza che ha raccontato ai militari i metodi violenti usanti dal genitore, che per la verità sarebbero iniziati quando era ancora bambina. Nei verbali dell’indagine, infatti, vengono raccontate minacce e maltrattamenti, fino ad arrivare alle percosse.
Una condotta ossessiva: la ragazza era pedinata quando usciva da scuola, con la verifica delle amicizie e quando si ribellava erano schiaffi in strada, anche alla presenza di terze persone.
Nel provvedimento del gip poi trovano spazio anche due episodi violenti. In una circostanza il padre, che aveva sorpreso la figlia a fumare, gli aveva spento la sigaretta sulla fronte. In una seconda situazione, la giovane aveva riportato la frattura del setto nasale (progonsi 25 giorni), dopo essere stata picchiata.
Giovane che in altre situazioni, per sfuggire alle ire del padre, si era anche allontanata da casa trovando ospitalità da parenti e conoscenti. Ora con il provvedimento del giudice, il padre violento non potrà avvicinarsi alla figlia.