Aumentano in modo preoccupante le segnalazioni dei cittadini teramani riguardo chiamate truffa, che avvertono di imminenti pignoramenti.
A Teramo, diversi cittadini stanno iniziando a lamentare, sempre con più frequenza e minuzia di dettagli, la ricezione di alcune chiamate alquanto sospette che hanno creato non pochi problemi alla macchina comunale, che è stata sommersa da richieste di chiarimenti per quella che si preannuncia come una nuova truffa ai danni dei cittadini.
Molti cittadini infatti, ricevono con sempre maggior frequenza, presunti invii di ufficiali giudiziali addetti ai pignoramenti. A dare voce al malcontento generale, è l’associazione Robin Hood che, pur nel rispetto degli addetti del settore di recupero crediti, segnala condotte scorrette da parte di alcune società che puntano su strategie di terrorismo psicologico, tramite operatori di call center che generano allarme.
Presunti pignoramenti e avvisi per i cittadini
Tanti cittadini lamentano ormai da giorni svariati problemi legati a chiamate telefoniche, da parte di alcuni operatori di call center, che per conto di alcune società di riscossione crediti, annunciano un imminente pignoramento di beni immobili del cittadino, in caso di mancato adempimento, per alcuni costi che non sarebbero stati coperti in passato.
A fare chiarezza sull’argomento però, ha pensato l’associazione Movimento per la Giustizia Robin Hood, una libera associazione di volontariato riconosciuta che si propone di affermare in concreto il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e di difendere le parti più deboli. Alcuni membri dell’associazione infatti, hanno fatto riferimento al comportamento zelante degli operatori di call center.
Rivolgendosi alle società di recupero crediti, nel massimo rispetto degli operatori del settore, hanno parlato di alcuni meccanismi che, per le modalità con cui vengono messi in atto, realizzano una sorta di “terrorismo psicologico” ai danni dei cittadini ignari, che subiscono la minaccia di un pignoramento entro 7 giorni, nel caso non si paghi entro quel termine.
L’associazione chiarisce come il pignoramento sia un meccanismo che si metta in moto solo attraverso l’accesso dell’ufficiale giudiziario presso la casa del debitore e negli altri luoghi a lui appartenenti. L’ufficiale giudiziario è un pubblico ufficiale che, nel caso incontri resistenze da parte del debitore, può chiedere una scorta da parte di polizia o carabinieri.
L’associazione Robin Hood segnala dunque una violazione del codice di condotta stabilito dal Garante della Privacy e ricorda che le società di recupero crediti non hanno alcun potere per poter anche solo intimare il pignoramento: non vi è alcun obbligo da parte del cittadino a far entrare nella propria abitazione l’addetto al recupero del credito, trattandosi di un soggetto privato e non pubblico.