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Inaugurata la cucina didattica per gli studenti detenuti del carcere di Teramo

Teramo. Il 7 giugno, presso la Casa Circondariale di Teramo, sono stati inaugurati i nuovi laboratori di cucina e sala della sede distaccata dell’Istituto d’Istruzione Superiore Di Poppa Rozzi, riservati agli studenti detenuti.

Dopo un lungo iter burocratico e difficoltà correlate alla pandemia da covid-19, che hanno visto un assiduo impegno della dirigente scolastica Caterina Provvisiero e del direttore del carcere, Stefano Liberatore, i nuovi locali sono pronti ad accogliere gli studenti e la prima sessione degli esami di qualifica professionale. “L’amministrazione penitenziaria”, ha sottolineato il direttore, “ha investito in questo progetto in quanto confida nella ricaduta positiva che l’istruzione e la formazione professionale hanno nella vita dei detenuti e sulle prospettive occupazionali, pertanto sono state avviate le opere di ristrutturazione dei locali e acquistato parte delle attrezzature ricercando l’aiuto dell’istituzione scolastica e del privato sociale per completare i lavori entro l’anno”.

“Grazie al contributo di privati che hanno rimodernato l’impianto elettrico ed idrico e alla donazione di una cucina completa di elettrodomestici ad opera della ditta di Notaresco Cubodesign proprietaria dei marchi Binova e Miton cucine, siamo riusciti”, ha aggiunto la dirigente Caterina Provvisiero, “a realizzare un laboratorio interamente dedicato agli studenti detenuti. Siamo passati nell’arco di un decennio a riconoscere, a pieno titolo, l’autonomia funzionale di questa sede distaccata”.

Alla cerimonia di inaugurazione accanto al Cappellano del carcere, Don Delfino Reggimenti, che ha benedetto i locali, erano presenti tutti gli attori chiamati alla buona realizzazione del progetto, compreso il professor Claudio Lo Sterzo, nella sua doppia veste di docente universitario e volontario. Il professore nel ricordare la generosità di privati che hanno contribuito alla realizzazione dei laboratori, ha auspicato che “tutte le collaborazioni possano servire a restituire speranza a questi particolari studenti e migliorare la loro quotidianità con l’impegno dello studio e uno sguardo al futuro”.