Nello scorso fine settimana le oltre 50 vongolare del Cogevo ormeggiate nel porto giuliese hanno eseguito l’operazione portando avanti quel progetto avviato più di due anni fa dal Consorzio di Gestione con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Si tratta di un programma che rientra nei parametri di autoregolamentazione della pesca e di tutela degli stessi fondali, preservando zone di pesca e assicurando altre aree di prelievo per la commercializzazione.
Un progetto che venne peraltro approvato dall’allora governo regionale e voluto con insistenza anche dall’assessore di quel tempo Dino Pepe. A distanza di un paio di anni i risultati sono stati interessanti. Perché i fondali dove è avvenuta la semina, con un novellame che nel giro di un anno avrebbe raggiunto le dimensioni adatte per essere commercializzato, hanno garantito la crescita delle vongole e quindi il successivo prelievo.
L’operazione avvenuta nei giorni scorsi ha visto il rilascio di circa 3 tonnellate di prodotto. Tra sei mesi le piccole vongole dovrebbero raggiungere la misura per essere pescate e questa volta vendute.
Intanto gli uomini della Guardia Costiera hanno multato alcuni armatori perché con la scusa di partecipare al prelievo selettivo e al successivo rilascio del pregiato mollusco avevano deciso di insacchettare una parte delle vongole per essere poi vendute al mercato nero. Ma i furbetti non sono passati inosservati ai controlli che sono sempre più serrati contro la pesca abusiva.