“Nonostante i sottoscritti consiglieri”, continuano, “unitamente al membro del CdA Pietro Palozzo, siano stati quelli che hanno pubblicamente denunciato la sciagurata decisione che stava “passando sopra le teste dell’amministrazione regionale”, targata PD e che prevedeva lo sversamento in mare di quasi 350.000 mc di sedimenti fangosi, nei pressi del Sito di Interesse Comunitario – Area Marina protetta Torre del Cerrano”.
“Dalle dichiarazioni rilasciate dai partecipanti al detto tavolo, si evince chiaramente che la Regione con la Determina dirigenziale del 6.02.2018 ha autorizzato un intervento che mette in serio pericolo la salute degli abruzzesi e le nostre fondamentali risorse, ossia il mare ed il turismo. Fanno, quindi, sorridere le uscite sulla stampa di alcuni consiglieri regionali che, solo ora, cercano di farsi paladini di una battaglia per loro già persa in partenza e che li sta esponendo a palesi retromarce e continui autogol degni dei migliori dilettanti della politica”.
“Peraltro, in questo tanto decantato tavolo tecnico non sono state adottate decisioni di alcun tipo, se non insulse promesse, dal sapore propagandistico e pre-elettorale, di valutazione di soluzioni alternative allo sversamento nei pressi dell’Area Marina Protetta e di ulteriori approfondimenti della questione. Certo che leggere certe dichiarazioni in riferimento ad un’operazione di tale portata, finanziata con fondi europei ed il cui procedimento amministrativo si è già ampiamente concluso, rende l’esatta dimensione del livello di chi governa la Regione Abruzzo e del modus operandi che li contraddistingue”, puntualizzano i consiglieri d’opposizione Di Pietrantonio e Assogna.
“Pertanto – incalza Di Pietrantonio – l’esito di questo incontro è stato del tutto insoddisfacente, perché, oltre il pubblico ravvedimento della Regione, di cui comunque prendiamo atto, non ci pare affatto vi siano stati concreti sviluppi nella vicenda, quali potevano essere ad es. l’annullamento in autotutela della sciagurata Determina regionale. Per tali ragioni non comprendiamo i toni trionfalistici del sindaco e del vicesindaco di Pineto che, di certo, non si sono accorti che da questo tavolo tecnico, son tornati con un bel nulla di fatto, dimenticando, peraltro, che coloro che oggi ringraziano sono gli stessi protagonisti che durante l’iter autorizzativo hanno colpevolmente ignorato le contestazioni levatesi dai territori coinvolti e dall’AMP Torre del Cerrano”.
“Dunque – prosegue Assogna – consigliamo agli amministratori di Pineto, di evitare la becera propaganda, e di dispensare ringraziamenti, solo dopo che la situazione sia stata risolta, anche se gli unici da ringraziare saremmo noi, ossia coloro che hanno portato alla pubblica attenzione la questione e non quelli che ora tentano di “rammendare” un problema da loro stessi cagionato e che ci pare molto lontano dall’esser stato risolto. Cogliamo l’occasione per reiterare la richiesta di essere coinvolti nelle prossime riunioni regionali, volte alla ricerca di soluzioni alternative all’infausta decisione di sversare in mare i fanghi provenienti dal dragaggio del porto di Ortona e per insistere sull’annullamento in autotutela della Determina regionale n. DPC026/29, unico atto veramente concreto che potrebbe dare il via alla definitiva risoluzione della vicenda”.
“Nel frattempo – concludono Di Pietrantonio e Assogna – continueremo a vigilare, anche perché la gestione da parte della Regione e del Comune di Pineto, di questa paradossale vicenda non ci lascia per nulla tranquilli e restiamo sempre pronti a promuovere, ove necessario, qualsivoglia iniziativa di mobilitazione popolare”.