La catena di distribuzione della droga partiva dagli esercizi commerciali e arrivava a coprire anche le fermate degli autobus delle tratte scolastiche, per attrarre clienti minorenni e spingerli al consumo di droga.
Il tutto avveniva in due piccoli borghi abruzzesi di circa 2.000 anime dove i traffici illeciti come questo necessitano di attività di copertura per rimanere nascosti.
Grazie all’attività di intelligence, coniugata con una lunga serie di pedinamenti e appostamenti, i finanzieri del Gruppo di Pescara, individuati gli anelli della filiera illecita, sono intervenuti, con l’ausilio del Gruppo di Teramo, per spezzare questa catena, denunciando un soggetto italiano incensurato alla Procura della Repubblica di Teramo per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.