Più di dodicimila alpini hanno partecipato al 32° raduno dedicato alla memoria dei caduti di Selenyj-Jar (Russia) durante la campagna di Russia del 1942.
Gli alpini, tra le istituzioni più antiche e autorevoli del nostro paese, rappresentano il vanto italiano dei tempi che furono, in quanto collaboratori di quella grande macchina militare e politica che aiutò nell’istituzione della Repubblica Democratica italiana. Di recente, gli alpini sono saliti agli onori delle cronache, per dei comportamenti al limite della tollerabilità durante alcune manifestazioni ma, come ricordano alcuni, c’è anche altro.
A essere presente è ancora una volta, la voglia di celebrare una tradizione, un ricordo che non dovrà mai passare inosservato. Per questo motivo, ben dodicimila alpini si sono radunati nei pressi del santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso d’Italia, in provincia di Teramo, per partecipare al 38° raduno dedicato alla memoria dei caduti di Selenyj-Jar (Russia) durante la campagna di Russia del 1942.
Un ricordo per le nuove generazioni
Di prima e seconda guerra mondiale si sente tanto parlare, molto spesso a sproposito e solo per sommi capi. Si tende a dimenticare, molto spesso, che una guerra espansa come fu la seconda mondiale, annoverava al suo interno diversi protagonisti, di diverse fazioni, che hanno contribuito, ognuno con le proprie forze, al raggiungimento di un obiettivo che ha determinato lo sviluppo di cui tutti siamo consci.
Una parte importante è stata quella compiuto proprio dal Corpo d’armata alpino e in particolare dal Battaglione L’Aquila che, tra il 1942 e il 1943, intraprese una campagna sotto ordine di Hitler e Mussolini, per rallentare l’avanzata dell’Armata Rossa, spauracchio per tutta l’Europa, dai Nazisti ai Democratici. Il campo di battaglia, la steppa russa, costò agli alpini la disfatta, una disfatta di cui non vanno però dimenticati i caduti.
Dodicimila alpini dunque, si sono recati al santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso d’Italia, provenienti da tutto l’Abruzzo e non solo, per rendere omaggio ai caduti della rovinosa campagna in Russia e, in particolare della battaglia di Selenyj-Jar. La celebrazione di quest’anno, è stata in qualche modo speciale, dato che non solo è stato registrato un record di presenze, ma è caduta per i 70 anni della sezione alpini di Isola, che organizza la manifestazione.
Il sindaco di Isola di Gran Sasso d’Italia, Roberto Di Marco, ha dichiarato:”L‘anno scorso è stato il primo anno dopo il Covid e vennero oltre 10mila persone. Quest’anno non saremo da meno: la manifestazione, anche se regionale, ha una valenza nazionale e questo ci fa molto piacere”. Un evento che, sempre secondo Di Marco, è utile ad arricchire la popolazione e a trasmettere la memoria alle nuove generazioni.