Sono 354 le richieste d’intervento presentate dai cittadini abruzzesi, distribuite in maniera omogenea sul territorio.
Il documento pone in evidenza la percentuale maggiore di istanze giunte dalla provincia dell’Aquila (38,14%), mentre sono leggermente più bassi i dati delle altre province: Teramo, 22,32%; Pescara, 16,67%; Chieti, 22,88%. Dal contenuto si apprende che sono stati rispettati i tempi per la conclusione dei procedimenti, terminati in non più di 40 giorni. Gli atti conclusi, per la maggior parte, riguardano il riesame dell’accesso agli atti e l’accesso civico negato, nonché gli interventi di tutela nei casi di ritardi o irregolarità nei comportamenti della pubblica amministrazione.
“Principio basilare del diritto sull’accesso civico è la possibilità di accedere alle informazioni delle pubbliche amministrazioni da parte di chiunque – ha spiegato l’avv. Di Carlo, Difensore civico uscente – senza dover dimostrare un interesse specifico. Occorre precisare che ancora oggi alcuni Enti rifiutano l’accesso in maniera discrezionale e lo negano quando ritengono che non ci sia un interesse dei cittadini”.
In questo senso si sono rivolti i cittadini al Difensore civico per risolvere problemi con le ASL, in materia di urbanistica e lavori pubblici, per interventi legati alla ricostruzione post terremoto e in merito ai percorsi di formazione professionale di cui si occupa la Regione.