Una chiosa, quasi beffarda, a margine dell’assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera, in piazza Novelli, a San Giovanni di Colonnella, promossa dal neo-costituito Parco Truentino, sui problemi legati alle emissioni maleodoranti dell’azienda Stam, che si occupa di recupero e trattamenti di residui organici per produrre fertilizzanti.
Molto nutrita la partecipazione, con oltre 300 cittadini (anche delle località limitrofe), oltre ai sindaci di Colonnella, Martinsicuro, Controguerra (era presente il vice-sindaco) e i rappresentanti dell’amministrazione di Monsampolo.
Luciano Grancioli, promotore dell’iniziativa, ha esposto con chiarezza quelli che sono i disagi che i cittadini che vivono nel comprensorio sono costretti a subire per effetto dei miasmi in arrivo dall’azienda localizzata nella zona industriale.
Dall’impossibilità di condurre una vita normale, dello stare chiusi in casa in estate con le finestre sbarrate. Ma anche di chi accusa dei malesseri per la presenza costante nell’aria dei cattivi odori e alla voglia, di taluni, addirittura di trasferirsi altrove.
Problema peraltro che non sembra limitato solo al territorio di Colonnella, ma anche nelle zone contigue sulle due sponde del Tronto.
Nel corso dell’assemblea si sono alternati vari interventi. Anche da parte dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali presenti, che hanno sottolineato la necessità di fare fronte comune e giungere ad una soluzione del problema. Che va detto, si trascina da anni e che negli ultimi mesi (nonostante alcuni interventi effettuati nello stabilimento della Stam) è addirittura peggiorato.
Eleanna Pandolfelli del gruppo consigliare Colonnella Cambia, che nelle settimane scorse ha avviato una sottoscrizione per chiedere interventi urgenti a Regione Abruzzo, ASL, ARTA e Prefetto ha informato di aver raccolto circa mille firme.
Gli amministratori presenti hanno ipotizzato un confronto serrato e unione d’intenti per cercare di risolvere il problema, mentre il sindaco Leandro Pollastrelli (che ha ricordato l’iter seguito nel corso degli anni) sta studiando un’ordinanza che vieti lo spargimento dell’ammendante sui terreni, altra causa di grandissimo disagio. Da parte del gruppo Ambiente Salute del Piceno è stata ipotizzata una class action, ovvero un’azione risarcitoria nei confronti dell’azienda Stam.
Nel corso dell’assemblea, inoltre, è stato anche evidenziato un aspetto. Nei giorni scorsi erano comparsi, lungo le strade della frazione di San Giovanni, di una serie di striscioni di protesta. Termometro della situazione di esasperazione dei residenti. Cartelli poi rimossi da ignoti. Chi abita quelle zone è stato invitato ad esporre striscioni delle finestre delle proprietà private, in modo da scongiurarne la rimozione.