E’ quanto chiedono al presidente della Provincia Diego Di Bonaventura Confindustria Teramo, Cgil, Cisl e Uil per i quali la Provincia di Teramo “sta ancora una volta subendo una decisione che la penalizza sul piano sociale, politico ed istituzionale senza riuscire a mettere in campo una chiara e definita posizione autonoma sul piano valutativo e rivendicativo”.
Per l’associazione imprenditoriale e per i tre sindacati confederali lo spacchettamento della provincia di Teramo tra i collegi di Pescara e l’Aquila di fatto renderebbe la provincia priva di rappresentanza. “Ma è mancata ed ancora manca un’iniziativa ed un impegno mirato e collettivo nel quale tutta la Provincia fa sentire la propria voce e sostiene le proprie ragioni – tuonano Confindustria, Cgil, Cisl e Uil – lo diciamo anche perché siamo convinti che, con una lettura più attenta, oggettiva ed attuale della realtà regionale, ci possono essere definizioni diverse dei collegi elettorali con le quali rappresentare meglio non solo i cittadini teramani ma anche quelli abruzzesi.”