Non solo ribalta locale e l’apertura di un’inchiesta da parte della procura di Teramo.
“Il fatto che Zara fosse di proprietà di un cacciatore fa pensare che si possa trattare di un regolamento di conti tra ‘rivali’ – commenta affranta Piera Rosati, Presidente nazionale della Lega Nazionale Difesa del Cane – Del resto è inspiegabile altrimenti perché lei sia stata l’unica vittima quando nello stesso posto c’erano diversi cani. Se così fosse, il mondo venatorio mostrerebbe ancora una volta il suo volto peggiore e la sua crudeltà nei confronti degli animali, in barba a tutti i proclami che cercano di convincerci del contrario”.
“In ogni caso, cacciatore o meno, chiunque sia stato è evidentemente un mostro e rappresenta un pericolo per tutta la comunità. Sparare in pieno giorno, nel centro del paese, è un gesto folle e rischioso non solo per i cani ma anche per le persone. Mi auguro che tutti gli abitanti del posto collaborino e forniscano ogni informazione utile per risalire al killer e confido nell’impegno delle forze dell’ordine per accertare la verità”, ha concluso la Rosati.
“Chiunque sia in possesso di informazioni utili ad identificare l’animalicida collabori con gli inquirenti – l’appello dell’Enpa– perché l’uccisione di animali è un reato punito dal codice penale e, come tale, deve essere perseguito. Auspichiamo che i carabinieri e la polizia locale, intervenuti sul posto subito dopo la morte della cagnolina, facciano il possibile per dare un volto e un nome all’aguzzino. Intanto l’associazione ha attivato il proprio ufficio legale, che sta valutando ogni iniziativa utile e opportuna. Anche per evitare che l’animalicida possa tornare a colpire”.