Ad aprire la sessione di studi, condotti dal Centro studi per l’ecologia e la biodiversità degli Appennini – Project WolfEthology all’interno dell’area protetta atriana, sarà l’assessore alle aree protette del Comune di Atri Alfonso Di Basilico, seguito dal direttore della riserva naturalistica Adriano De Ascentiis. Il primo intervento verterà sul continuo impegno del Wwf per la tutela di questi importanti animali oggetto di protezione a livello comunitario, illustrato da Filomena Ricci referente grandi carnivori del Wwf Abruzzo e seguita da Andrea Gallizia, coordinatore scientifico Cseba – Pwe Teramo, che parlerà della “La presenza del lupo nell’Oasi regionale Wwf Calanchi di Atri: preliminare di studio”.
I temi trattati verteranno inoltre sulla presenza del Canis lupus italicus, di cui Federica Bava illustrerà i nuovi contesti di colonizzazione, impatto con il randagismo e problematiche emergenti. Seguirà Francesca Trenta con “Strategie vincenti per la mitigazione del conflitto tra uomo e predatori” e da Antonio Pollutri del Wwf Italia che illustrerà i vari progetti portati avanti in Italia al fianco degli allevatori, “Il Wwf con gli allevatori per la conservazione del lupo. Esperienze di collaborazione”.
La presenza della specie Canis lupus italicus nel territorio dell’Oasi Wwf dei Calanchi di Atri e di altre zone pedemontane abruzzesi, documentata nel 2015-2016 e oramai stabile, attesta ora più che mai l’inevitabile processo di espansione di questa specie, orientato alla ricolonizzazione di territori ove un tempo era presente. Tuttavia, se la sua presenza arricchisce il patrimonio di biodiversità, allo stesso tempo, se non correttamente gestita da tutti i portatori di interesse, può rivelarsi l’innesco del conflitto con la categoria più esposta alla presenza del lupo, ossia quella degli allevatori.
Attraverso uno studio iniziato nel 2018 e condotto dal Centro studi, in collaborazione con la direzione dell’Oasi Wwf e con l’ausilio di naturalisti, biologi, veterinari e ricercatori si cercherà di documentare le dinamiche comportamentali della specie in un contesto così particolare ed ad alta densità antropica. Uno degli obiettivi primari sarà gettare i presupposti per studiare e mettere in campo attività di mitigazione del conflitto fra uomo e predatore attraverso una serie di iniziative condotte in sinergia con delle aziende presenti nell’area protetta volte alla pianificazione di strategie vincenti per la protezione degli animali domestici.