Asl Teramo, Sindacati provinciali: “I contratti flessibili possono essere prorogati”

“Possono essere prorogati tutti i contratti flessibili nella Asl di Teramo”. E’ quanto affermano i Segretari Provinciali CGIL FP, CISLFP e UILFPL, Pancrazio Cordone, Andrea Salvi e Alfiero Di Giammartino.

 

Nella riunione sindacale di oggi presso il Dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione Abruzzo, sono stati rimossi tutti gli ostacoli che impedivano la proroga dei contratti a tempo determinato compresi quelli afferenti alla società interinale.

“Lo stesso Dipartimento con specifica nota ho invitato i quattro Direttori Generali delle ASL Abruzzesi, a porre in essere tutti gli atti organizzativi necessari ad assicurare l’erogazione dei LEA, provvedendo innanzitutto all’ottimale allocazione del personale a tempo indeterminato in servizio e, quindi, all’utilizzo di personale a tempo determinato strettamente necessario all’erogazione dei predetti LEA.

Resta comunque una situazione emergenziale, mentre la problematica inerente la carenza di personale sanitario va con urgenza affrontata e risolta in modo organico e definitivo per una sanità adeguata e di eccellenza che risponda al massimo alle esigenze dei cittadini.

In tal senso sono stati programmati una serie di incontri sindacali per definire una nuova metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale del servizio sanitario della Regione Abruzzo, la quale bozza è stata già inviata al Ministero della Salute per una necessaria condivisione. Lo stesso Assessore Regionale Silvio Paolucci, presente al tavolo, ha ribadito che tale nuova metodologia inviata al Ministero della Salute, anche se come bozza, consentirà alle 4 ASL Abruzzesi di poter procedere alla stabilizzazione definitiva di tutti i precari in possesso dei requisiti previsti dalla norma di riferimento entro l’anno corrente.

Durante il confronto, le OO.SS. CGIL, CISL e UIL, hanno ribadito la necessità, attraverso la nuova programmazione del fabbisogno, di riportare in equilibrio il rapporto tra operatori socio-sanitari/infermieri in servizio rispetto a quello attuale, 1 su 5, su una media nazionale di 1 su 2,5, dove oggi in carenza di OSS gli infermieri quotidianamente vengono adibiti a mansioni non corrispondenti alla loro professionalità, svilendo di fatto il ruolo strategico dell’ infermiere professionale. Le stesse OO.SS. hanno rilanciato con forza l’assoluta necessità di costituire un unico centro di spesa attraverso una stazione unica di appalto, al fine di razionalizzare al meglio le risorse sia finanziarie che umane”

 

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