La giovane di Tortoreto, trovata morta sotto ad un cavalcavia della A14 e per la quale, di recente, la Procura di Teramo ha disposto l’archiviazione del caso.
Il pronunciamento, recente, del Gip, ha prodotto delle reazioni nell’opinione pubblica e l’intervento dell’Anm è finalizzato a fare chiarezza sulla vicenda, esprimendo solidarietà ai magistrati finiti nell’occhio del ciclone. Soprattutto per una serie di critiche sui social.
“Pur nell’umana comprensione del dolore”, si legge nella nota diffusa in giornata, “ per la tragica fine della giovanissima Giulia Di Sabatino e pur nella convinzione che le critiche ai provvedimenti giudiziari siano sempre legittime, si disapprovano e si deplorano le accuse e le illazioni riversate sulla rete nei confronti dei magistrati che operano nella Procura di Teramo. Ai quali si addebitano imprecisate incapacità e anche collusioni.
In particolare”, prosegue la nota, “appare grave e inaccettabile la generica accusa mossa ai magistrati inquirenti di aver accreditato un intento suicidario della ragazza al solo scopo di coprire non meglio individuati “personaggi di spicco”, additati come gli autori del presunto delitto”.
Per l’Associazione Nazionale Magistrati non appare giustificabile la denigrazione della persone e dell’attività professionale del Gip il quale “con un’ordinanza completa”, si legge ancora, “ e articolata e valutati gli esiti delle ulteriori indagini disposte, ha archiviato il caso.
La giunta distrettuale dell’Anm stigmatizza la “ridda di insinuazioni e denigrazioni con le quali sono stati colpiti i magistrati della triste vicenda e ritiene di dover esprimere piena solidarietà ai colleghi ingiustamente colpiti nella dignità personale, ancora prima che in quella professionale”.