La storia è quella di Janus River (padre russo, madre polacca), che ha iniziato ad emigrare a 28 anni. Quando si trasferì dalla Polonia in Egitto (per via del regime comunista) e successivamente arrivare in Italia, per lavoro. Poi nel 2000 ha iniziato il suo viaggio del mondo in bicicletta.
Questa mattina Janus ha fatto tappa, ad Alba Adriatica, all’Hotel Venere, dove è stato accolto da Giammarco Giovannelli (Federlaberghi), Giorgio D’Ignazio (assessore regionale al turismo) e Ludovico Tavoni (Albatour). Janus River sta completando il suo giro per l’Italia (ha già visitato dieci regioni) e per alcuni giorni farà tappa nelle province di Teramo, Pescara e Chieti.
Un viaggio iniziato il 1 gennaio del 2000 (dopo aver finito la sua attività professionale di manager nel mondo dello sport e dello spettacolo) ed ha iniziato a pedalare. In giro per il mondo, visto che ha percorso già 400mila chilometri. Si muove in bicicletta e trova ospitalità grazie alla Federalberghi e alla Coldiretti e come ama dire “ho solo 3 euro in tasca”, che poi è la cifra che spende ogni giorno. Pedala ogni giorno, tutte le stagioni dell’anno, e si ferma nei vari alberghi dove però continua a dormire nel suo sacco a pelo. ” L’ospitalità mi occorre per farmi la doccia, cambiarmi, mangiare e poi ripartire”. Janus è in grande forma ed ha già in mente il suo percorso successivo.
” Completerò il giro d’Italia fino in Calabria”, racconta, ” mentre programma le tappe dei prossimi giorni. Poi prenderò una nave da Genova per raggiungere il Venezuela”. Il suo obiettivo è quello di arrivare a Pechino, nel 2028, quando concluderà le sue fatiche. Il suo viaggio è accompagnato dalla bicicletta (bagagli compresi, circa 30 chili) e dalla profezia di lunga vita che gli è stata rivelata, anni fa, in Cambogia da un monaco buddista.