Ma non solo: un appello accorato affinché la vicenda venga rivista e il minorenne venga ascoltato dal giudice, al quale lo stesso adolescente nelle scorse settimane ha scritto una lettera di suo pugno. Ad annunciare l’accensione di ulteriori riflettori sulla vicenda, questa mattina, è stato il senatore Simone Pillon, estensore del cosiddetto decreto “anti-Bibbiano” e al fianco della battaglia avviata dal padre del bambino. Riferimenti, situazioni, analisi e perplessità snocciolate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Giulianova. Così hanno descritto il caso i due legali dell’uomo (Romina Cristina D’Agostini e Annalisa Corradetti), che hanno ripercorso tutta l’intricata vicenda. Che ha radici lontane, quando i genitori del 14enne si sono separati, ma che ora sta producendo ulteriori effetti. “Tutta la vicenda ha molti punti strani”, hanno sottolineato i due legali del papà-coraggio, “ come il fatto di aver tentato di mettere in esecuzione il provvedimento di allontanamento per due volte, senza decreto. Quando si sono presentate le assistenti sociali (dell’Unione dei Comuni, ndr), polizia locale e carabinieri. Ma il decreto è stato emesso, solo successivamente, senza che il padre abbia avuto la possibilità di esercitare il proprio diritto di difesa e ha scoperto della sospensione della responsabilità genitoriale. In questo percorso stiamo trovando il sostegno di tante associazioni e di persone che hanno vissuto analoghe situazioni”.
Nel frattempo, il minore ha chiesto di essere ascoltato dal giudice, mentre la richiesta di sospensiva del decreto presentata dai legali non è stata accolta. “ Ad oggi”, hanno ripetuto i due legali, “ la Corte d’Appello non ha disposto l’audizione del minore (forse la cosa potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni, ndr) e pertanto il ragazzo potrebbe essere prelevato dalla propria abitazione e strappato all’amore del padre”. La conferenza stampa, in ogni caso, è partita dal caso specifico, che molto clamore sta suscitando, con la richiesta di riaprire l’istruttoria, ma ha toccato temi molto più ampi. E la presenza del Senatore Pillon, ha portato in evidenza un sistema che sembra non funzionare. “ Questo sistema va scardinato”, ha sottolineato Pillon. “ A prescindere dalla procedura seguita per la quale chiederà conto al Ministro della Giustizia, “ tutta la questione degli affidi deve essere rivisita. A prevalere deve essere l’interesse superiore del minore, seguendo il principio della bi-genitorialità. Le relazioni degli assistenti sociali non possono diventare sentenze”.
Il caso, ovviamente, è aperto e i legali annunciano battaglia al fianco del padre, che non accetta il fatto che il 14enne possa tornare a vivere con la madre. Alla quale nel 2016 era stata sospesa la responsabilità genitoriale dal tribunale dei minori di Ancona.