Avevano trasferito i beni dell’autocarrozzeria di cui erano soci e amministratori, sull’orlo del fallimento, verso una società di nuova costituzione, creata appositamente per evitare, in caso di avvio di una procedura fallimentare, di dover pagare i creditori.
Con l’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale ed evazione dell’Iva, gli investigatori della Guardia di Finanza di Teramo hanno denunciato alla Procura della Repubblica 4 rosetani, attuando una confisca preventiva dei beni per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.
Al termine delle attività investigative, l’Autorità Giudiziaria ha, infatti, disposto il recupero delle somme, attraverso sequestri preventivi di denaro contante per complessivi 284.274 euro e beni immobili, con stabilimenti industriali, terreni e fabbricati, per un valore stimato in 2.050.867 euro.
Ai quattro si aggiunge anche la denuncia da parte delle Fiamme Gialle per l’amministratore di un’azienda immobiliare che, in maniera illecita, aveva omesso di versare l’Iva all’erario, mantenendo nelle proprie tasche qualcosa come 340mila euro circa.