Teramo. Quarantadue docenti di filosofia e storia della provincia di Teramo, hanno sottoscritto un Documento rivendicativo, per evidenziare e lamentare l’attuale situazione circa la costituzione delle loro cattedre di insegnamento.
” A partire dagli ultimi tre anni scolastici”, scrivono i firmatari, si assiste alla progressiva attribuzione delle ore di storia, nel triennio dei Licei, agli insegnanti di Materie letterarie, invece che a quelli di “filosofia e storia”, come è sempre stato nei decenni passati.
Questo è palesemente avvenuto in occasione di alcuni pensionamenti di docenti della A037, ossia “filosofia e storia”, poiché non vi era più l’insegnante titolare da salvaguardare nel suo posto di lavoro. Come diretta conseguenza, per l’anno scolastico 2014-2015, si sono avuti ben quattro esuberi nella provincia di Teramo. Se si considera che le ore di storia concorrono per il 50% alla costituzione di queste cattedre, si comprendono facilmente le gravi ripercussioni lavorative: si tratta cioè di tagliare il 50% dei docenti di “filosofia e storia”. Come se ciò non bastasse, è sotto l’occhio di tutti gli alunni il calo qualitativo della didattica, sia per coloro che così insegnano soltanto filosofia in addirittura nove classi, sia per coloro che si ritrovano a dover insegnare più materie (italiano, latino, storia, geografia) a ragazzi del biennio e del triennio”
Il Documento rivendicativo esplicita una situazione che è già stata portata all’attenzione del Tar Lazio per altre classi di insegnamento cosiddette atipiche, come diritto ed economia, matematica e fisica, e latino e greco.
I docenti di “filosofia e storia” della Provincia di Teramo chiedono, pertanto, che siano ricostituite le loro normali cattedre, così come tutti gli ex alunni del Liceo possono ben ricordare.