Ad accorgersi di quanto accaduto due dei fedeli rumeni che fanno parte della Comunità ortodossa alla quale la chiesa è stata data in uso, che hanno avvisato il parroco P. Laurentiu Costache.
Dal racconto della donna è così emerso che già verso le 12.30, passando davanti alla Chiesa di san Luca mentre si recava al lavoro, tutta la suppellettile della chiesa (sedie, armadi, tavolini, una busta con le ostie, il crocifisso grande) erano stati laciati messi sulla pubblica via in modo disordinato e poco rispettoso.
Solo verso le ore 17.30, un giovane, sopraggiunto con la sua auto, dopo aver contattato P. Laurentiu, ha potuto prelevare gli oggetti di culto, l’armadio contenente la Sacra Scrittura, gli arredi e i libri liturgici e altri oggetti della comunità ortodossa romena, per portarli al sicuro a casa propria.
Il vescovo di Teramo Michele Seccia, nella qualità di Ordinario Diocesano, ha espresso solidarietà alla Comunità Ortodossa Rumena e ha condannato senza esitazione “un tale atto di violazione di luogo sacro, adibito al culto, con l’aggravante di aver mancato di rispetto al Crocifisso ed altri oggetti di culto abbandonati fuori della Chiesa per dileggio”.
Non solo. Di comune accordo con il parroco del territorio, don Paolo Di Mattia e il parroco della Comunità Ortodossa Rumena, ha provveduto alla presentazione di una denuncia formale contro ignoti per violazione di luogo sacro e vilipendio di segni religiosi.