Gli ispettori hanno condotto nel 2013 un’intensa attività di controllo su tutto il territorio della provincia, effettuando 1414 ispezioni mirate a rilevare e contrastare il fenomeno delle irregolarità in materia lavoristica e previdenziale, nonché quelle riguardanti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le operazioni svolte hanno consentito di rilevare l’impiego di 552 lavoratori in nero, che hanno portato a 65 casi di sospensione dell’attività imprenditoriale per i datori di lavoro. L’attività degli ispettori ha permesso anche di rilevare 24 casi tra appalti illeciti e somministrazioni di manodopera al di fuori delle previsioni di legge e, ben otto volte, gli ispettori ed i Carabinieri del NIL sono intervenuti a tutela di minori impiegati irregolarmente. Numerose sono state le violazioni riguardanti l’orario di lavoro: ben 309 casi in cui si è trattato di registrazioni di orari e di periodi lavorativi in misura inferiore a quello che invece nei fatti i lavoratori avevano materialmente svolto. Nella metà di questi le violazioni hanno interessato il settori dell’autotrasporto. Sono state invece accertate 728 violazioni riguardanti per una buona parte il settore dell’edilizia, in cui sono state rilevate nei cantieri misure di sicurezza mancanti o non conformi. Nel corso del primo periodo dell’anno è stata anche portata avanti una massiccia attività ispettiva denominata “Operazione Filorientale”, per verificare la corretta attuazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e il lavoro nero nei laboratori di confezioni e di pelletterie gestiti da etnie cinesi, presenti soprattutto nella zona della Val Vibrata. Questa operazione, che fa seguito alle precedenti dell’anno 2012 note come Chinajeans I e II, ha comportato l’impiego di personale altamente specializzato ed ha visto impegnati congiuntamente Ispettori del lavoro della DTL, Carabinieri del NIL, militari del Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri Tutela del Lavoro di Napoli e Militari dell’Arma. L’operazione ha comportato il controllo di 30 laboratori tessili e di pelletterie, tutti risultati irregolari; il controllo di 296 lavoratori extracomunitari, di cui 75 sono risultati in nero, 16 clandestini ed un minore irregolarmente occupato. Le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza riscontrate hanno reso necessario operare 22 sequestri di immobili adibiti a laboratori e di macchinari.