La proprietà dell’albergo, infatti, ha impugnato il provvedimento sindacale, chiedendone, davanti ai giudici del Tar, l’annullamento previa sospensiva. Richiesta che è stata però rigettata dal tribunale amministrativo, in quanto il danno lamentato “non è da ritenersi particolarmente grave, anche in considerazione dei rilavnti interessi pubblici insiti nella vicenda amministrativa“. Gli scarichi dell’albergo in questione avevano prodotto un evidente clamore a livello cittadino, alla luce anche delle verifiche che l’amministrazione comunale di Alba aveva avviato dopo i casi di inquinamento del mare e dei divieti di balneazione (ben 3 nel nell’estate del 2013). Nello specifico, l’ordinanza del 13 agosto (oggetto dell’impugnativa) imponeva alcuni precisi obblighi: l’immediato divieto di scarico della linea fognaria nella condotta delle acque bianche, la chiusura dello scarico e dunque la rimozione dell’allaccio abusivo, la dismissione di eventuali fosse biologiche e pozzi neri presenti nella stuttura ricettiva e il contestuale allaccio alla linea fognaria. La proprietà dell’Hotel Boston ha impugnato l’ordinanza, chiedendone un provvedimento cautelare (sospensione dell’efficia), che però non è stato accordato.