Proprio in difesa di tale diritto, lo scorso ottobre era stata indetta una manifestazione dal Comitato amici e famigliari di Davide Rosci.
“Condannato in primo grado a 6 anni di reclusione – sostenevano i manifestanti – sulla base del famigerato reato di devastazione e saccheggio. Una condanna abnorme visto che non vi sono prove che Davide abbia commesso reati specifici ma semplicemente foto che attestano che quel giorno era in piazza San Giovanni come altre migliaia di persone”.
Al centro della manifestazione la richiesta che Davide possa almeno scontare la pena in un carcere abruzzese o nella vicina Ascoli Piceno.