La donna ha avuto giustizia, effimera nel quantum, mentre i figli hanno visto riconosciuta la responsabilita’ del ministero della Salute. Gli eredi avevano portato il caso davanti al giudice del lavoro di Teramo, (competente in materia di previdenza ed assistenza obbligatoria), Massimo Biscardi. Inizialmente, dopo resistenze da parte dell’avvocatura dello Stato che rappresentava il dicastero, il ministero alcuni giorni fa ha deciso di rinunciare alla prosecuzione della causa stabilendo il risarcimento dei danni che i tre eredi, per quota parte, intascheranno. Poco meno di 78mila euro (25mila euro ciascuno), secondo le tabelle ministeriali e secondo la Legge 210/92 che determina l’indennizzo. L’avvocatura dello Stato tramite la Regione – ha scritto al legale degli eredi della coppia corropolese scomparsa, l’avvocato Bruno Massucci, comunicando la cessata materia del contendere. Nel dispositivo, il giudice Biscardi ha riconosciuto cessata la causa condannando il ministero alle spese legali.