Esulta il sindaco Francesco Mastromauro, che afferma come oggi sia una “giornata storica. La definizione non è per nulla enfatica perché mai il “Fadini”, prima di oggi, aveva ottenuto l’agibilità. Tanto è vero che gli incontri si sono potuti sinora disputare solo grazie alle ordinanze firmate da me e dai miei predecessori. Ma i sindaci che mi hanno preceduto, a differenza di me”, continua il sindaco, “non hanno mai dovuto fare i conti con le più rigorose prescrizioni sulla sicurezza degli stadi contenute nei decreti Pisanu, in particolare con il terzo riguardante gli impianti, né con la più recente normativa che ha imposto per ogni stadio il certificato di prevenzione incendi. I nostri primi interventi sullo stadio, vorrei ricordarlo, risalgono all’agosto del 2009, a poco più di un mese dall’insediamento della Giunta, nel segno di un’attenzione costante che ha condotto, nel 2010, a lavorare sul progetto definitivo-esecutivo delle opere necessarie al completamento dei lavori sul “Rubens Fadini”, su cui la Commissione pubblici spettacoli espresse parere favorevole il 10 settembre di quell’anno, necessari per ottenerne, appunto, l’agibilità, avendo comunque cura di assicurare la fruibilità degli impianti in occasione delle partite anche se a capienza ridotta. Fu pertanto una doccia fredda l’imposizione, decisa non per ragioni disciplinari ma solo sulla scorta della frase di un funzionario dei Vigili del Fuoco messa a verbale il 27 gennaio 2012, di far disputare le partire a porte chiuse contro la quale mi opposi fermamente il 7 marzo sempre del 2012, inviando una lettera di protesta al ministro dell’Interno Cancellieri, a Prefetto, Questore e Presidente della lega in cui chiedevo di sapere quali fossero, nel resto d’Italia, gli stadi non a norma in cui si continuava a giocare. E ritenendo di aver subito un’ingiustizia, il 28 marzo seguente firmai l’ordinanza di riapertura dello stadio per la partita Giulianova–Vigor Lamezia, fissata per il 1 aprile, che consentì alla nostra squadra di ottenere la salvezza sul campo mentre io e il dirigente Sisino, come “regalo”, venimmo rinviati a giudizio. E per aver consentito la disputa di quella partita ci troveremo come imputati in un processo penale. Credo si ricorderanno anche le mie dichiarazioni rese note il 13 aprile riguardo al fatto che si stesse perpetrando nei confronti della nostra città una vera ingiustizia aggiungendo anche come il Campionato fosse stato falsato venendo avvantaggiate quelle squadre alle quali veniva permesso di giocare nei loro stadi, anche se non a norma. La questione – aggiunge il primo cittadino – divenne nazionale con la repliche, il 14 e il 15 aprile, rispettivamente del Direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, e del presidente della Lega Pro Mario Macalli. Questa cronistoria, con l’aggiunta della denuncia penale a mio carico, andava perlomeno ricordata anche se adesso provo solo una grande soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto. Un obiettivo finalmente conseguito che premia i nostri sforzi e che rende quello odierno, come dicevo, davvero un giorno storico per la città e la nostra squadra. In conclusione, da oggi quello di Giulianova, oltre all’altro del capoluogo, è l’unico stadio a norma della provincia di Teramo; ed uno dei pochi in Italia fra quelli di vecchia generazione”.