Decine di esami sostenuti dagli studenti della facoltà di Scienze politiche dell’ateneo teramano rischiano di essere invalidate, dopo la sentenza di primo grado del giudice monocatico Roberto Venezianzo sull’inchiesta inerente le firme false apposte da 5 docenti sui verbali delle prove di valutazione, ora dichiarati falsi.
Il giudice ha condannato Francesca Rosati, 42 anni, docente associato (1 anno e 4 mesi, pena sospesa), Piero Giorgi, 47, Giovanni Agresti, 38 e Maria D’Angelo, 36, (docenti a contratto e collaboratori dell’associato) ad un anno. Assolto, invece, per non aver commesso il fatto Francesca Vaccarelli, 47 anni. I fatti contestati si riferiscono al 2008: per il pubblico ministero Davide Rosati, i cinque docenti, accusati di falso ideologico in atto pubblico, avrebbero firmato verbali d’esame agli studenti pur non essendo materialmente presenti agli esami. Sulla sentenza di condanna, in primo grado, dei quattro docenti della Facoltà di Scienze politiche dell’Universita’ di Teramo, il preside di Facolta’ Enrico Del Colle e il rettore Luciano D’Amico dichiarano: “Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Teramo, ci auguriamo che i docenti interessati possano, nei successivi gradi di giudizio, risultare estranei ai fatti contestati. Nel frattempo, nell’interesse primario dei trentasei studenti che hanno sostenuto la prova di esame nelle sessioni coinvolte nel procedimento giudiziario, l’Ateneo mettera’ in atto tutte le azioni necessarie alla loro massima tutela”.