E’ questa la richiesta che il segretario provinciale della Fiom Cgil, Mirco D’Ignazio, fa ai vertici aziendali della Asl teramana, vista la difficile situazione che starebbero vivendo alcuni dipendenti della ditta Modus che dal 2013 si è aggiudicata il bando.
Nel corso del tempo, infatti, l’azienda avrebbe subappaltato quasi per intero la commessa, destinando 34 lavoratori ad un’agenzia di somministrazione, 8 ad un’impresa edile e lasciando alle sue dirette dipendenze soltanto una decina di lavoratori.
E sarebbe proprio la situazione dei diretti dipendenti, secondo D’Ignazio, a rappresentare un forte segnale di allarme rispetto alla tenuta complessiva dell’appalto, visto che da diversi mesi non ci sarebbe regolarità nei tempi di pagamento degli stipendi e da diversi anni ai lavoratori non verrebbero versate le quote di previdenza complementare spettanti.
Inoltre sarebbero state riscontrate difficoltà ne reperire materiali di consumo per le manutenzioni ordinarie così come per l’assegnazione di un vestiario consono alle attività. Senza contare le voci sempre più insistenti che riguarderebbero una possibile sofferenza dell’azienda Modus anche nei pagamenti alle ditte subappaltatrici.
Per D’Ignazio la situazione, che finora ha visto i lavoratori mostrare un altro senso della responsabilità proprio per tutelare la delicatezza del settore sanitario, potrebbe essere non più procrastinabile, se non verrà affrontata subito e con la necessaria responsabilità.