La sua classe, la VA linguistico, ha regalato a tutti l’immagine simpatica di Silvio. Il compagno di banco sempre con le cuffie in testa, con la madre che prepara i panini per tutti durante le gite scolastiche. L’unico ragazzo della classe, sempre pronto a scherzare e ad offrire una buona parola per tutte le le loro compagne.
Compagne che lo ricorderanno per sempre come il “nostro Silvio”, a cui hanno dedicato alcuni indimenticabili versi del ‘Piccolo Principe’.
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!”
E rise ancora.
“E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere… e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai” Sì, le stelle mi fanno ridere! “E ti crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo…”
e rise ancora.
“Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”