Poco fa, infatti, la Asl ha diffuso i dati delle analisi dei nuovi campionamenti effettuati nella giornata di ieri e che cristallizzano dati entro ai parametri di legge, anche se in alcuni casi al limite dello stesso limite.
Questi di dati nel dettaglio
Martinsicuro | 22/12/2017 | 29,8 µg /l ( arrotondato 30 µg /l ) |
Alba Adriatica | 22/12/2017 | 29,6 µg /l ( arrotondato 30 µg /l ) |
Tortoreto | 22/12/2017 | 29,8 µg /l ( arrotondato 30 µg /l ) |
Giulianova | 22/12/2017 | 9,9 µg /l |
Roseto degli A. | 22/12/2017 | 28,6 µg /l ( arrotondato 29 µg /l ) |
Pineto | 22/12/2017 | 30 µg /l |
Castellalto ( Castelnuovo) | 22/12/2017 | 5,7 µg /l |
Montorio al Vomano ( potabilizzatore in uscita a scarico) | 36,8 µg /l ( arrotondato 37 µg /l ) |
I dati, anche quelli “fuori norma” dei giorni precedenti, secondo quanto afferma la Asl (servizio Sian) sono ritenuti accettabili nell’acqua potabile destinata ad uso potabile, anche se per periodi limitati. E questo in relazione alle norme comunitarie in materia che fissa il limite massimo in 100 microgrammi per litro. Nello specifico, si tratta di sottoprodotti del trattamento con cloro delle acque di superficie nel potabilizzatore di Montorio.
Il problema, in ogni caso, non può essere sottovalutato. Lo dicono i sindaci dei comuni interessati, che a breve chiederanno un incontro al Ruzzo, ma lo sottolinea la stessa Asl che pone alcune prescrizioni alla società che gestisce il sistema idrico.
Il Ruzzo, infatti, dovrà con massima sollecitudine (cosa in parte già fatta dopo le prime analisi), adottare una serie di accorgimenti.
La messa a scarico delle acque provenienti dal potabilizzatore, prelievi in autocontrollo, lavaggio e messa a scarico delle condotte terminali (Martinsicuro e Pineto), riduzione dell’utilizzo del cloro, revisione impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano.