Ad eseguirlo erano stato i carabinieri del Nas, che avevano accertato la carenza di alcuni documenti necessari ed obbligatori all’attivazione del servizio tra i quali l’autorizzazione ministeriale.
Soddisfazione viene espressa oggi dal coordinatore del centro d’inseminazione artificiale medicalmente assistita, Francesco Ciarrocchi. “La mia fiducia nella magistratura è stata ripagata” dice. “Abbiamo messo in piedi la struttura con grande amore e dedizione per offrire un punto di eccellenza nazionale. Comunque ora compiremo i passaggi burocratici necessari e metterci in regola. Oltretutto al sostituto procuratore della Repubblica di Teramo era stata presentata l’istanza di togliere temporaneamente i sigilli, lunedì, per permettere alla commissione Asl di poter verificare la sussistenza dei requisiti ambientali e tecnologici necessari all’attivazione del servizio di procreazione assistita”.