Sembra un ritornello che si ripete ogni anno: in un modo o nell’altro un motivo per fare sciopero si trova sempre. Ma loro non ci stanno ad essere etichettati come scansafatiche! “Siamo esseri pensanti” dicono “e ci teniamo a dire la nostra. I tagli all’istruzione sono una vergogna e non possiamo rimanere inermi mentre continuano a distruggere il nostro futuro”.
Dall’Istituto Magistrale al Classico, passando per lo Scientifico (“lì, dove tutto è cominciato”, tengono a precisare), fino ad arrivare agli istituti tecnici, a dire il vero meno organizzati: è tutto un pullulare di attività collaterali. Dagli approfondimenti sul disegno di legge Aprea, miccia scatenante della loro “ribellione”, alle problematiche che investono il corpo docente, altrettanto arrabbiato e determinato nella protesta.
E tra un dibattito e l’altro, tutto sembra essere filato liscio. O almeno in gran parte degli istituti. Al Di Poppa e all’Iti, infatti, qualche problema si è registrato all’arrivo a scuola: tutto rientrato dopo qualche minuto e risolto con uno sciopero bianco.
Nel frattempo, fervono i preparativi per il grande corteo di domani. Gli studenti si ritroveranno in piazza Dante alle 8.30, per partire alle 9 alla volta di viale Mazzini. Tagliando per via Rozzi e attraversando corso San Giorgio, convergeranno in massa in piazza Martiri della Libertà, dove si terrà il dibattito conclusivo.
Marina Serra