Un anno di tagli e abbandono. Un anno di crescita e novità. Non sono certo sulla stessa linea d’onda le opinioni dell’ex direttore della biblioteca provinciale teramana, Luigi Ponziani, e il consigliere regionale incaricato della cultura Luciano Monticelli che, ad un anno dal passaggio delle biblioteche provinciali alla Regione, ne traggono un bilancio un resoconto pressoché opposto.
In una lettera inviata al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, infatti, i quattro direttori delle biblioteche provinciali parlano di “tagli feroci alla loro dotazione finanziaria, pervicace e miope allontanamento del personale, specie qualificato, che ha portato al depauperamento spesso irreversibile di professionalità senza le quali non esiste biblioteca”.
Senza dimenticare “prepensionamenti imposti, pensionamenti indotti, trasferimenti necessitati”, che avrebbero ridotto le biblioteche abruzzesi, con un patrimonio di oltre un milione e 200 mila documenti dall’insindacabile valore storico-artictico-culturale, “a simulacro della loro degna tradizione culturale e civile”, con la conseguenza di avere le strutture di L’Aquila e Chieti malfunzionanti, quella di Pescara con grandissime difficoltà a mantenersi aperta e quella teramana che continua, seppur tra tante difficoltà e con grande sacrificio degli operatori rimasti, a garantire apertura piena al pubblico e tutti i servizi bibliotecari.
Al contrario Monticelli assicura come la Regione abbia triplicato i finanziamenti alla Delfico, grazie a 60 mila euro utilizzati per aprire le porte al digitale, con progetti che puntano ad arricchire il servizio, grazie all’inserimento della struttura teramana del MLOL, la prima rete italiana di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche per il prestito digitale, che consentirà anche di poter utilizzare il servizio di prestito da casa, anche attraverso il download di alcune audio o e-book.
E, oltre alle convenzioni stipulate con l’Istituto scolastico ‘Alessandrini-Marino’ di Teramo e l’Istituto comprensivo di Cellino Attanasio, sono stati sottolineati la riacquisizione dei locali di via Carducci che potrebbero essere destinati agli utenti più piccoli e la presenza del numero di addetti, saliti a 18 che garantiscono l’orario continuato.