Il primo, situato nelle vicinanze dell’Ospedale civile, indica un pericolo generico e, nell’evidenziare la natura del pericolo, con sovrabbondanza di esplicitazione, accosta ben tre cartelli con indicati, rispettivamente, strada dissestata, marciapiede dissestato, e, se non dovesse bastare, specifica che il tutto riguarda l’intero piazzale. Piazzale, strada e marciapiedi che, per dovere di cronaca, sono davvero dissestati, dai rami dei numerosi pini che, soffocati dal cemento e dall’asfalto, hanno pensato bene di affiorare in superficie, creando un fondo stradale ondulato e, in alcuni tratti, impercorribile.
Gli stessi cartelli, ci segnalano, sono stati ubicati nel quartiere Annunziata, dove in alcune strade, sempre a causa del poco spazio verde lasciato ai pini, ci sono gli stessi problemi. E a proposito del quartiere Annunziata da qualche tempo, su via Lepanto, all’incrocio con una via, sono apparsi tre cartelli sovrapposti che informano il cittadino che quella strada, dal civico 42/a al 46, si chiama sempre via Lepanto, proseguendo per 20 metri diventa via Arno, e dopo altri 30 metri, a 50 metri dall’incrocio, via Po.
Una sovrabbondanza di indicazioni, certo utile, che però stride con la carenza di cartelli in altre parti della città, come ad esempio nel quartiere Villa Pozzoni, dove i nomi delle vie sono situati solo sul lato nazionale per Teramo, mentre scompaiono dal lato opposto, e così chi si trova a transitare da via Prato non riesce a capire quali vie incrocia.
Sarebbe, forse, il caso, che il Comune risolvesse le situazioni di pericolo, eliminando così i cartelli che, certo, non diminuiscono i problemi dovuti al fondo stradale disconnesso, e provvedesse ad una rivisitazione della toponomastica cittadina, in modo da non dover riempire gli incroci di indicazioni più adatte ad una caccia al tesoro che ad una segnaletica comunale.