Per la prima volta in Abruzzo si arriva alla redazione di linee guida progettuali sull’edilizia scolastica: un documento fra pedagogia e architettura che va oltre il concetto di sicurezza.
Il documento è stato presentato questa mattina in Provincia dai suoi promotori, l’associazione “Teramo Children” e da alcuni dei rappresentanti degli enti, delle istituzioni e degli Ordini professionali che per primi hanno aderito: la Provincia, il Comune di Teramo, l’Ufficio scolastico provinciale, Istituto Superiore Di Poppa-Rozzi, Istituto comprensivo Zippilli-Noè Lucidi, Istituto comprensivo Montorio-Crognaleto, Ordine degli Ingegneri provincia di Teramo, Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Teramo, ANCE, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, Associazione Teramo Children, Università degli Studi di Teramo.
Alla redazione hanno contribuito Bruna Elena Giacopini pedagogista del progetto “Fare Scuola” della Fondazione Reggio Children/ENELCuore ONLUS e il professor Carmelo Baglivo, architetto, docente università di Genova. “Nasce come esigenza di superare la situazione emergenziale – ha dichiarato Simona Olivieri di Teramo Children – di guardare oltre il sisma e di mettere insieme l’esigenza della sicurezza con quella della qualità degli spazi didattici: non con un semplice documento di indirizzo quindi ma un quadro di riferimento per la realizzazione di edifici scolastici di ogni ordine e grado” .
“Un punto di riferimento importante per i Comuni e le Province – ha spiegato il consigliere provinciale delegato all’edilizia, Mirko Rossi – perché nasce con l’apporto di tutte le competenze specifiche e guarda alla scuola non come una struttura edilizia ma come a un elemento catalizzatore da un punto di vista sociale e pedagogico. Nei prossimi anni saremo alle prese con i temi della ricostruzione e degli adeguamenti sismici: potremo certamente coniugare il tema della sicurezza con quello del ruolo che l’edificio scolastico svolge all’interno della comunità facendo in maniera che la necessità di dare delle risposte alle esigenze dei cittadini non avvenga a discapito della qualità degli interventi”.
Oltre ai criteri e ai principi cui dovrebbero ispirarsi le progettazioni “La scuola che vorrei” individua altri due obiettivi: il processo partecipativo nella fase di progettazione e l’adozione, da parte dei Comuni, di un ordine del giorno che recepisca le linee guida e ne vincoli l’applicazione nei bandi e nei concorsi di progettazione riguardanti gli edifici scolastici. A Teramo sarà portato in Consiglio il prossimo 2 novembre. Il Consigliere provinciale, inoltre, ha ricordato che il progetto ha preso vita nel corso nel seminario pubblico del 20 maggio scorso, fortemente voluto da Anna Ferrante, pedagogista, per anni coordinatrice delle scuole dell’infanzia, recentemente scomparsa.