I manifestanti, “armati” di cartelli hanno marciato per un paio di chilometri fino a raggiungere, simbolicamente, lo stabile dell’ex Italiana Manifatture, dove è stata autorizzata la realizzazione di una centrale a biomasse, alimentata a cippato, a sei megawatt. Assieme ai tanti cittadini che hanno manifestato, c’era anche la politica. Presenti i sindaci di Controguerra e Torano, i rappresentanti territoriali del Pd (Fabrizio Di Bonaventura e Giuseppe Capriotti), il consigliere regionale Claudio Ruffini, e anche l’On. Augusto Di Stanislao, che sul tema ha ingaggiato una vera e propria battaglia politica, che come annunciato proseguirà. Parlamentare finito nel tritacarne dopo la questione della società Eva.
“ Possiamo ben dire che è stato un successo superiore alle nostre attese” si legge in una nota del Comitato Salute Pubblica, che ha organizzato la mobilitazione, “ la partecipazione è stata numerosissima. Oltre un migliaio di manifestanti, segno questo della preoccupazione dei cittadini, il timore degli scarichi inquinanti è fortissimo in una zona che già in passato è stata segnata da altri disastri ambientali ancora molto vivi nella popolazione. Sono numerose le famiglie che hanno avuto a che fare con gravi malattie. Non sono bastate ai partecipanti le lettere in cui l’amministrazione tendeva più a discolparsi che a rassicurare sul blocco della costruzione della centrale. Da evidenziare che nessun amministratore ha inteso partecipare alla manifestazione. Erano presenti alcuni esponenti dell’altro comitato intercomunale “Aria nostra” che come noi si oppone alla centrale”.