Era attesa per ieri ma non è arrivata: l’ultima autorizzazione mancante, la firma dell’ufficio romano dell’USTIF (Ufficio speciale trasporti impianti fissi del Ministero dei trasporti) per la nomina del capo servizio dell’impianto. La riapertura della cabinovia dei Prati di Tivo, gestita dalla società pubblica Gran Sasso spa, è slittata a metà della prossima settimana.
“Oggi è il giorno dell’amarezza, eravamo certi di farcela. Anche per questo, per l’impegno oltre ogni misura e a titolo gratuito dei liquidatori Luca D’Eugenio e Sergio Saccomandi, per le speranze deluse degli operatori e dei dipendenti appena riassunti, è anche il momento di mettere in chiaro alcuni aspetti – ha commentato il presidente Renzo Di Sabatino che ha aggiunto – Avrò modo di esprimere tutto il rammarico per una formalità verso la quale non si è prestata la dovuta attenzione. Stando alle ultime informazioni l’autorizzazione arriverà fra lunedì e martedì. Certamente a metà della prossima settimana la cabinovia potrà essere rimessa in funzione”.
Di Sabatino coglie questa circostanza per ripercorrere alcune tappe di questa vicenda: “La domanda che merita una risposta è perchè siamo arrivati a fine luglio. Non potevamo riassegnare al precedente gestore perchè moroso. Ci è voluto un mese per tornare in possesso dell’impianto e certo non per colpa nostra. A quel punto ci siamo trovati di fronte ad alcuni problemi che non potevamo prevedere: la polizza assicurativa non era a norma e abbiamo dovuto rifarla; le utenze non erano state pagate e abbiamo dovuto procedere con le volture alla società Gran Sasso altrimenti avremmo dovuto pagare svariate migliaia di euro; non ci è stata restituita in assetto estivo e abbiamo dovuto provvedere a tutte le operazioni di sistemazione e collaudo che pure hanno i loro tempi.Abbiamo assunto il personale con selezione e abbiamo nominato un direttore di servizio, come da legge: si tratta di Mario Cordeschi, già direttore degli impianti di Roccaraso, docente universitario e fra i massimi esperti in questo campo. Come ho già sottolineato in altre circostanze i problemi della stazione turistica di Prati di Tivo vanno oltre la Provincia e oltre la cabinovia (basti pensare ai lavori di ricostruzione post terremoto 2009 che stanno partendo adesso, agli anni di commissariamento, al paese che così ha perso anche il turismo locale dei residenti) : noi ci stiamo assumendo responsabilità amministrative e finanziarie certamente non più nella nostra funzione e lo stiamo facendo perchè non ci rassegnamo. Ma sappiamo che bisogna cercare altre strade e soluzioni stabili; certamente non da soli visto che non abbiamo la delega e le competenze in materia di turismo e considerate le note battaglie con il Governo per per riavere i finanziamenti per strade e scuole: i nostri servizi primari”.