In 500 alla fiaccolata per ricordare Ester Pasqualoni, medico oncologo di 53 anni, uccisa nel parcheggio dell’ospedale di Sant’Omero da Enrico De Luca di 65 anni che poi si è tolto la vita 24 ore dopo. “Ester siamo noi” lo striscione dinanzi al corteo, sorretto dai volontari della Croce Rossa. E tanti palloncini, bianchi e rosa.
C’erano i rappresentanti della Commissione Pari Opportunità, il sindaco Francesco Mastromauro, il suo vice Nausicaa Cameli, i consiglieri comunali di Giulianova, l’assessore alle politiche sociali di Roseto Luciana Di Bartolomeno, l’assessore al Comune di Teramo Mirella Marchese.
E poi tante donne e uomini, colleghi di lavoro della vittima, i volontari della Protezione Civile, per dire no alla violenza, per fare in modo che ci siano leggi più severe contro gli stalker. Ester Pasqualoni sembra avesse denunciato gli episodi di stalking in un paio di circostanze. Aveva raccontato tutto al suo avvocato Caterina Longo. Ma l’uomo che la tormentava non era stato fermato.
“L’ennesimo femminicidio”, ha detto il vice sindaco di Giulianova Cameli, “che deve far riflettere le istituzioni, chi fa le leggi soprattutto. Perché bisogna fare in modo che dinanzi a situazioni di stalking chi commette questo reato venga fermato subito”.
Gli organizzatori della fiaccolata avevano preparato 300 candele. Ma la partecipazione, nonostante il gran caldo, è andata ben oltre le aspettative visto che in tanti hanno sfilato ma senza la fiaccola. Il corteo dopo aver percorso in silenzio il tragitto programmato si è ritrovato nella sala del Palazzo Kursaal dove si è aperto il dibattito sul fenomeno stalkin, sui rischi, sulle conseguenze che a volte assumono contorni tragici.
Un’iniziativa per sensibilizzare gli organi competenti e che ha voluto aprire un momento di confronto e di riflessione.