Le sue condizioni erano disperate al punto che i colleghi di lavoro, tra i primi ad soccorrerlo, hanno deciso di trasportarlo in macchina al pronto soccorso dell’ospedale di Teramo, senza attendere l’arrivo dell’eliambulanza inviata dalla sala operativa del 118.
Purtroppo il giovane è deceduto in ospedale. L’incidente si è verificato poco dopo le 11.
Aggiornamento. La vittima dell’incidente sul lavoro si chiamava Roberto Moretti ed era originario di Cercola (Napoli), e avrebbe compiuto 32 anni il prossimo luglio. Secondo quanto si è appreso, il giovane dipendente di una ditta di autotrasporti, stava scaricando del materiale da consegnare all’azienda Metalferro di Castelnuovo Vomano. L’incidente sul lavoro si è verificato nel piazzale antistante l’azienda.
Non è chiara la dinamica, perché alcuni testimoni che hanno chiesto l’intervento dei soccorsi hanno dapprima parlato di una caduta poi di una colpo ricevuto da un macchinario il cui braccio stava operando in zona. La dinamica sarà comunque chiarita dai carabinieri e dal personale dell’Ispettorato del lavoro che ha aperto una indagine al pari della magistratura teramana che probabilmente disporrà l’autopsia della vittima. Secondo la prima ricognizione cadaverica esterna, il giovane camionista avrebbe subito gravissimi traumi alla testa.
“Quando il lavoro diventa morte non ci sono parole abbastanza profonde per poterne descrive l’ingiustizia. Un ragazzo di 32 anni, oggi, ha perso la vita mentre svolgeva il proprio lavoro in un’azienda della nostra provincia. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente e sarà compito della magistrature individuare cause e colpevoli. Quel che è certo, però, è che ci troviamo ancora una volta a piangere la vita di un lavoratore”.
Lo hanno dichiarato i segretari provinciali di Fim Cisl e Fiom Cgil, Marco Boccanera e Mirco D’Ignazio, precisando che “adesso è il momento del cordoglio e dell’abbraccio che vogliamo rivolgere ai familiari di questa giovane vittima. Anche per lui, vorremmo non dover vivere più drammi di questa natura. Non vorremmo più vedere aziende che sacrificano la sicurezza sull’altare del ‘profitto’, della ‘competitività’ e della ‘concorrenza’. Vorremmo vedere controlli più costanti ed approfonditi da parte degli enti preposti e non vorremmo più vedere tagli a questi settori. Vorremmo che il lavoro fosse sempre sinonimo di dignità e mai più di morte”, concludono i sindacalisti.