“Carissimi,
per augurare “Buona Pasqua” quest’anno mi incammino con voi sulla via che va da Gerusalemme ad Emmaus: oggi l’esperienza di quei due discepoli che, rassegnati, vedevano spenta e delusa la loro speranza rischia di essere contagiosa!
Lo percepisco in molte persone che incontro quotidianamente assillate da mille problemi, per i quali non riescono a intravedere soluzioni rapide. Lo sento nel mondo dell’informazione dove sembra emergere in modo crescente l’attenzione alla cronaca nera ben oltre la semplice comunicazione della notizia, pur doverosa, ma scaduta nell’accanimento mediatico! Lo vedo nei volti di tanti papà disoccupati da tempo che non sanno più a che santo votarsi per trovare un sostegno alla propria famiglia! Lo sento nelle parole sconsolate di genitori che si sentono totalmente abbandonati a se stessi nel provvedere al sostegno di figli ancora bisognosi di aiuto per lenire le conseguenze della fragilità fisica o psichica. Lo riconosco nel volto teso e nel silenzio di chi non ha più nemmeno la forza di gridare la propria amarezza di una vita senza via d’uscita!
E, alla fine, anche la fede vacilla, l’amore diventa una parola vuota e la speranza una pia illusione. Dopo tanti discorsi, promesse, attese … lungo la strada da Gerusalemme ad Emmaus, un silenzio di morte sembra prevalere tra persone che non hanno nemmeno il coraggio di alzare gli occhi per guardarsi in faccia e rendersi conto della strada polverosa.
Ma, proprio su questa strada, tra i pensieri negativi e le parole non dette, continua a ripetersi l’incontro con il RISORTO! Celebrare la Pasqua significa partecipare alla risurrezione di Cristo. È la sfida più attuale e urgente. È la vera ed unica esperienza della fede, che riempie di senso la nostra esistenza. Anche quando sembra aver perso qualsiasi ragione per andare avanti.
Con affetto auguro la gioia di un nuovo incontro con Gesù, Crocifisso – Risorto, che sta già camminando accanto a ciascuno di voi, ascoltando le vostre parole ma, ancor più cogliendo l’amarezza che attanaglia il vostro cuore, al punto da non essere riconosciuto. Lui, il Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo, in cui avevamo messo la nostra speranza umana per sogni e progetti da realizzare.
Nel realismo di questa descrizione, vi auguro di riascoltare la sua Parola che illumina la mente, riscalda il cuore, offre una risposta vera per ritrovare la certezza della sua vicinanza e rinnovata fiducia nella vita!
Non separiamo la fede dalla vita. Ma non confondiamo la fede come un rimedio per le nostre difficoltà di qualunque genere. La risurrezione di Gesù non ci ricorda solo la sua vittoria sulla morte e la nostra tensione alla vita eterna. La sua risurrezione è permanente garanzia della vittoria del bene sul male, della speranza sulla disperazione, del perdono sulla vendetta, della solidarietà sull’egoismo, dell’AMORE sull’odio, della VITA sulla morte.
È questa certezza, ritrovata nell’incontro personale con il Crocifisso-Risorto, che ci dà la forza gioiosa di ritornare sui nostri passi dall’Emmaus dell’incertezza e della delusione, alla Gerusalemme del Cenacolo e della fraternità e della vita quotidiana. Qui il Signore ci ripete: coraggio! Io sono con voi sino alla fine del mondo!
Auguri a tutti di Buona e Santa Pasqua”.