Sia sul piano igienico-sanitario che su quello della pubblica incolumità. E’ stata una protesta eclatante quella che ha messo in scena questa mattina, davanti a palazzo di città, Giancarlo Bucci, artista e creativo, molto conosciuto ad Alba Adriatica. Alla base della protesta, pare che si sia una lunga e, irrisolta, disputa familiare con un parente stretto, al quale era stato concesso, anni fa (a titolo gratuito) una sorta di deposito-garage, che allo stato attuale è regna dell’incuria, del sudiciume con la presenza di cavi scoperti e di bombole del gas. La vicenda è anche condita da cinque denunce che lo stesso Bucci ha presentato nel corso dell’ultimo anno. Le richieste che il cittadino albense ha avanzato, fino ad ora, non sono state esaudite (c’è anche una causa di sfratto in atto) e così questa mattina l’uomo si è incatenato davanti al Comune di Alba Adriatica, consegnando anche dei volantini per rendere edotti i presenti della sua situazione, e perché ha la necessità di rientrare nella materiale disponibilità del locale. Sul posto, più tardi, sono intervenuti i carabinieri che dopo aver colloquiato con l’uomo, lo hanno convinto a mettere fine alla protesta simbolica. Con Bucci ha dialogato anche il sindaco Franchino Giovannelli, che già nelle scorse settimane era stato informato della problematica relativa all’alloggio di via Bafile. “ Il sindaco non ha strumenti giuridici per intervenire in maniera diretta”, ha puntualizzato Giovannelli, “ non potendo poi essere emessi provvedimenti di sequestro dell’immobile, così come chiede il cittadino, per questioni sanitarie o di pubblica incolumità. Sarebbe opportuno chiedere l’intervento dei vigili del fuoco o della Asl, e in base ad indicazioni di questo genere, il Comune potrebbe adottare gli accorgimenti del caso. O farlo in base ad un pronunciamento del tribunale civile”.