Presente anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, che ha tracciato un breve quadro della professione che sarà, alla luce del nuovo provvedimento governativo. “E’ necessario creare la qualità e la credibilità di questo mestiere” ha detto “e per fare questo c’è bisogno di studiare e tenersi aggiornati. La professione giornalistica sarà riformata e dal 13 agosto i 75mila pubblicisti già iscritti non perderanno di certo questo diritto acquisito. Ma l’Ordine non potrà più iscrivere pubblicisti senza esame. Da parte nostra, abbiamo consegnato una proposta di riforma, che prevede anzitutto l’obbligatorietà della laurea e poi l’introduzione di crediti formativi per un costante aggiornamento”.
Insomma, l’evoluzione è in corso e, in tutto questo, come si colloca un’informazione “speciale” come quella che avviene nelle stanze del Vaticano? “La difficoltà più grande” ha spiegato Benedettini “è quella di conciliare la fame di notizie del giornalista con la lentezza del nostro apparato. Dobbiamo fare i conti con uno scacchiere internazionale che non può non tener conto dei fusi orari e delle lingue, senza dimenticare che noi dipendiamo dalla Segreteria di Stato, che poi si coordina direttamente con il Santo Padre”. I passaggi, quindi, non sono certo pochi. Ma la Sala Stampa Vaticana corre dietro gli sviluppi dei media. Ed è qui che si inseriscono i social network ed i blog, i “veri rappresentanti della nostra opinione pubblica”.