I lavori hanno infatti comportato la rimozione di numerosi pannelli della mostra “Teramo d’altri tempi” che alcuni anni fa furono posizionati lungo i muri del sottopasso in questione.
“Per la verità – denuncia il WWF -, ancor prima dell’avvio dei lavori dell’Ipogeo, la mostra era in stato di completo abbandono: molti pannelli erano stati danneggiati e riempiti di scritte (nonostante sia presente un sistema di videosorveglianza che evidentemente non è operativo), gli schermi video che completavano la mostra non funzionavano da tempo e le immagini erano scarsamente illuminate. Quello che è avvenuto alcuni giorni fa, però, supera ogni immaginazione: i numerosi buchi presenti nella rete che delimita il cantiere dell’Ipogeo nel sottopasso sono stati chiusi con alcuni pannelli della mostra! A parte l’effetto degno di un pollaio di campagna e certo non adatto al centro di una città, appare veramente assurdo che del materiale che è stato pagato da una collettività venga distrutto ed utilizzato in maniera tanto inappropriata. Sarebbe bastato rimuovere per tempo i pannelli, metterli al sicuro da parte e riposizionarli alla fine dei lavori oppure destinarli a qualche altra struttura”.