L’ordinanza il sindaco Giuliano Galiffi l’ha già firmata sulla scorta della relazione della Protezione Civile dopo un sopralluogo eseguito il 2 marzo scorso. Ieri sera i residenti dell’area interessata si sono riuniti in assemblea per fare il punto della situazione e trovare ora una soluzione al problema.
Il primo passo sarà quello di nominare un perito di parte. Le abitazioni interessate dal provvedimento di evacuazione non presentano lesioni, a differenza di quelle fatte evacuare tre anni fa, alcune delle quali in parte sono crollate. Ma sono in pratica a ridosso di un movimento franoso che si è riattivato dopo le scosse di terremoto del 18 gennaio scorso.
La falda che genera lo smottamento è a 3 metri dal confine perimetrale dell’area sottoposta a sopralluogo due settimane fa. Le famiglie della 4 abitazioni considerate a rischio sono preoccupate. Ieri sera durante la riunione c’è stato chi ha manifestato una certa rabbia, dinanzi alla superficialità con cui è stata affrontata la denuncia di uno stato di cose che si faceva sempre più insidioso.
Avevano infatti già tre anni fa sollevato la questione, sollecitando un intervento degli organi competenti. Intervento che non c’è stato e che magari avrebbe potuto riguardare la realizzazione di una serie di opere di consolidamento nel tratto collinare in questione. Oggi quelle famiglie sono costrette a lasciare le loro case. E non tutti sanno dove andare.
Nel frattempo i geologi hanno installato altri tre punti di monitoraggio per tenere sotto osservazione il movimento franoso, uno dei quali con sistema Gps che rileva anche uno spostamento di pochi millimetri del fronte collinare.