A livello nazionale, l’ Unione degli Universitari ha deciso di intraprendere una serie di ricorsi in tutti gli atenei che violano quanto stabilito dall’art 5 del DPR 30697, che fissa al 20 per cento del Fondo di Finanziamento Ordinario la contribuzione studentesca, che si ottiene calcolando il rapporto tra la sommatoria di tutte le tasse studentesche e i fondi ministeriali che arrivano ai singoli atenei.
“L’ Università degli Studi di Teramo” scrive l’Udu “non figura nella lista dei 33 atenei che nell’Anno Accademico 2010/2011 superava già il tetto legislativamente previsto. Vero è che, però, stando ai calcoli effettuati, tale limite non viene superato per una cifra irrisoria, inferiore ai 2000 mila euro. Il nostro ateneo, infatti, risulta essere al primo posto nella classifica degli atenei a rischio con una percentuale del 19,99 per cento. Mancherebbe quindi il solo 0,01 per cento affinché il tetto venga superato. Altrettanto vero è che per l’anno Anno Accademico in corso sono stati previsti incrementi della tassazione: 100 euro in più a studente per la Facoltà di Scienze della Comunicazione per l’utilizzo di laboratori, che gli stessi studenti hanno denunciato di non utilizzare e l’adeguamento della tassazione ai dati Istat con l’aumento, quindi, dell’1,5 per cento per ogni studente. È, quindi, del tutto certo che anche l’Ateneo teramano in questo Anno Accademico risulti inadempiente rispetto i canoni previsti dalla legge”.
L’ Unione degli Universitari Teramo chiede, quindi, al Magnifico Rettore e agli organi accademici l’annullamento e il ritiro della delibera con cui si prevede il pagamento entro il 31 dicembre del contributo specifico per gli studenti di Scienze della Comunicazione e la restituzione a quanti hanno già provveduto al versamento dello stesso. “In caso contrario” annunciano “saremmo costretti a dover intraprendere un ricorso legale dato che sicuramente l’Università degli Studi di Teramo si troverà in una situazione di illegalità nell’anno accademico 20112012”.