Teramo%2C+il+Wwf%3A+%26%238220%3BIdeale+il+Polo+Scolastico+all%26%238217%3BAcquaviva%3F%26%238221%3B
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/393800-teramo-wwf-ideale-polo-scolastico-allacquaviva.html/amp/

Teramo, il Wwf: “Ideale il Polo Scolastico all’Acquaviva?”

“Il polo scolastico è davvero la scelta giusta?” A chiederlo è il Wwf Teramo, che intervenendo sull’ipotesi di realizzazione di un polo scolastico nell’area dell’Acquaviva, destinato ad ospitare circa 900 alunni, sottolinea quelle che ritiene delle criticità.

Comincia con il sito di realizzazione, “prossimo all’ambito fluviale, situato in un’area spesso soggetta ad allagamenti” e caratterizzato da una viabilità insufficiente tanto che l’aumento del traffico nella zona in questione determinerebbe, per l’associazione ambientalista, problemi a tutta la mobilità cittadina”; poi prosegue contestando l’idea stessa di un unico luogo dove concentrare le scuole. “La creazione di un polo che raggruppi tutte, o quasi, le scuole primarie del territorio, priverebbe i quartieri di un presidio territoriale importante quale quello scolastico – denuncia il Wwf – imponendo, di fatto, gli spostamenti con il mezzo meccanico (auto privata o pulmino), in controtendenza con tutte le direttive, pedagogiche e normative, che tendono a valorizzare e incentivare gli spostamenti degli studenti a piedi o in bicicletta anche in abbinamento con il mezzo pubblico”.

“Questo senza considerare – aggiunge l’associazione – il recente Decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11 gennaio 2017 che fissa i criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per le nuove costruzioni, ristrutturazione e manutenzione degli edifici pubblici”. “Siamo sicuri che realizzare un nuovo, imponente, edificio, nella collocazione ipotizzata, risponda ai criteri dettati dal Ministero e, soprattutto, alle esigenze della cittadinanza – conclude l’associazione – Siamo certi che eliminare dai quartieri, e dal centro storico, edifici scolastici che potrebbero essere recuperati o ricostruiti, magari inserendoli in contesti ambientali più favorevoli, come aree pedonali e/o “zone 30″ e aree verdi, non impoverirebbe ancor di più un tessuto urbano già duramente provato dall’eliminazione di servizi alla collettività?”